Ho in cantiere un articolo sull'economia russa (ho avuto uno scambio di messaggi con uno dei migliori economisti esperti di Russia in occidente - cioè lui - per individuare e definire il corretto database, poi vi mostrerò tutto) che però, date le mille cose che ho da fare in questo periodo, non so quando potrà uscire...
Nel frattempo, volevo condividere con voi una breve riflessione che mi è sorta leggendo questo post del Prof. Bagnai sul suo blog. Il problema di questo articolo a mio avviso è un po' lo stesso che si è riscontrato nell'ormai virale scontro televisivo tra la leghista Susanna Ceccardi ('sempre più bella che intelligente' - anche se in questo caso non l'ha sparata così grossa) ed il Prof. Parsi. Il Prof. Bagnai nell'articolo in oggetto (cliccate sopra qui e trovate l'articolo) cerca di dimostrare - nella dialettica euroscettica che lo caratterizza - come in realtà l'Italia non abbia alcun vantaggio ad aderire ad un progetto unitario europeo (del quale il ReArm europe è una piccola parte) che possa portare alla creazione di uno 'Stato Europeo', questo perchè 'essere più grandi' in termini di popolazione (o 'avercelo più grande' come piacerebbe al Prof. Bagnai) non implica necessariamente maggior benessere economico, maggior crescita e - siccome parliamo anche di difesa e di interessi geopolitici - maggior rilevanza globale di un paese. Per dimostrare questo il Prof Bagnai utilizza il Pil pro capite a Parità di Potere di Acquisto (PPP), che è senza dubbio una scelta giusta se si vuole valutare il 'benessere' e gli standard di vita in diversi paesi, tuttavia, dal mio umile punto di vista, non è la scelta più adatta alle valutazioni che il Bagnai voleva fare. Nel senso che dal post in oggetto qualcuno potrebbe dedurre che 'essere più grandi in termini di popolazione non implica essere più forti economicamente' il che è, come dimostreremo di seguito, fattualmente una bugia. Per valutare la potenza economica in un dato momento storico (oggi, 23/03/2025) e la rilevanza di un'economia rispetto a quella globale è più opportuno utilizzare il Pil nominale espresso in un'unica valuta (USD). Questo non lo dico io, chiaramente, ma lo dicono i 'libbri' di macroeconomia...
Di conseguenza, verifichiamo l'ipotesi (abbastanza logica e razionale), per cui ad una popolazione più grande corrisponda una potenza economica (cioè un pil nominale in USD) più elevata rispetto ad un paese con una popolazione inferiore. Utilizzo lo stesso database verosimilmente utilizzato dal Bagnai nel suo post (che è questo, sia per la popolazione che per il pil nominale in USD). E la relazione è quella che vi rappresento graficamente di seguito:
Ciò che ne consegue logicamente è che se vi fosse un unico Stato Europeo, che unisse anche solo gli attuali 20 membri dell'Unione Monetaria, il peso economico nostro, oltre alla nostra rilevanza geopolitica, aumenterebbe sensibilmente, e questo è un fatto innegabile. Essere più grandi significa evidentemente, nel mondo globale odierno, essere più forti. E l'esatta dimostrazione di questo la abbiamo da oltre un secolo e si chiamano Stati Uniti. Ma le stesse economie 'emergenti' che si candidano oggi ad essere leader mondiali (la Cina e la stessa India) sono paesi che pesano enormemente più di noi in termini di popolazioni.
Quindi di che stiamo a parla'?
Utile e breve ripassino anche per la coppia Ceccardi-Parsi:
- Se voglio paragonare gli standard e la qualità della vita tra paesi diversi uso il Pil a parità di potere d'acquisto (PPP)
- Se voglio valutare la potenza economica di un paese rispetto ad altri in un dato momento storico utilizzo il Pil nominale espresso in un'unica valuta (tipicamente il dollaro)
-Se voglio fare confronti nel tempo, ad esempio valutando le differenze nel tasso di crescita tra diversi paesi, posso usare il Pil reale (cioè depurato dall'inflazione) espresso in un'unica valuta (anche qui tipicamente il dollaro)
Ci siamo?
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