Dal momento che pare che il Biondo d'oltreoceano si sia effettivamente deciso:
Come potete vedere ( i dati vengono da coeweb.istat cioè da qui) gli Stati Uniti costituiscono il secondo mercato di sbocco per le imprese esportatrici italiane, e a conti fatti rappresentano circa il 10% di tutto l'export italiano nel mondo.
Siccome continuo a leggere e sentire esponenti politici (tipicamente del cdx) che continuano a sostenere che le imprese italiane non abbiano nulla da temere dalle politiche protezioniste del biondo loro alleato d'oltreoceano, occorre ripetere alcune nozioni basilari di microeconomia.
Dal momento che la legge della domanda e dell'offerta prevede che la curva di domanda sia inclinata negativamente sul piano Q,P (dove Q sta per quantità e P per prezzo), e dal momento che la curva di domanda è inclinata negativamente per qualsiasi tipologia di bene (eccetto per quelli di Giffen o per quelli di Veblem - su cui non mi dilungo), questo implica inevitabilmente che se il prezzo di un determinato bene sale, la sua domanda scende! Che cosa fa il dazio che il biondo d'oltreoceano mette sulle nostre merci? Non farà altro che aumentarne il prezzo, disincentivandone l'acquisto. Ne consegue, e lo ripeto ancora una volta, che nessun dazio posto dal biondo potrà avere conseguenze positive sulle nostre imprese, nessuno! Sia esso del 25% o del 10%....
(a meno che le nostre imprese non siano tutte esportatrici di beni di Giffen - caso ahinoi purtroppo fortmente improbabile...).
Seconda considerazione. Da Coeweb possiamo trovare anche dei dati settoriali che Istat raccoglie, questo ci permette di capire quali tipologie di beni vengono esportate maggiormente dal nostro paese verso il mondo.
Guardate un po', non sarà mica che il biondo ha deciso di tassare le auto?!
Nel 2024 il nostro paese ha esportato verso l'estero 107 migliaia di tonnellate di autoveicoli per un valore di un miliardo e 762 milioni di euro. Cosi come ha esportato 133 migliaia di tonnellate di accessori e apparecchiature per automobili (principalmente verso la Germania, che poi però a sua volta esporta verso gli States, questi flussi li approfondiremo poi eventualmente più avanti) per un valore di un miliardo e 160 milioni di euro. Parliamo di un'indotto complessivo da quasi tre miliardi. Certo questo non è export esclusivamente verso gli Stati Uniti, ma ci restituisce comunque la rilevanza di questo settore (già in contrazione come potete vedere rispetto al 2023, anche date le folli politiche europee) per il nostro export. Di conseguenza, cari amici, il biondo ci creerà un danno notevole, e per molte persone (chiedere agli imprenditori dell'automotive ed ai lavoratori) un danno pesante!
Detto questo, io Sabato mattina parto per NYC, ma di certo il biondo non rinsavirà.....
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