martedì 24 giugno 2025

I numeri della Striscia di Gaza dal 7 ottobre ad oggi

I dati relativi alle vittime e ai feriti nella Striscia di Gaza sono forniti su questo database dal Ministero della Salute di Gaza. Il database offre l'evoluzione giornaliera delle vittime e dei feriti, fornendo anche diverse caratteristiche specifiche degli individui uccisi. In particolare vengono monitorate le vittime minorenni (maschi e femmine), ed in aggregato le vittime femminili.

Disclaimer

E' opportuno specificare che in un contesto emergenziale come quello che Gaza vive dal 7 Ottobre 2023, la raccolta dei dati (soprattutto di dati disaggregati, e cioè per le 'caratteristiche' degli individui, come genere ed età) è particolarmente complessa, ne segue che data la frequenza giornaliera del dataset, alcuni dati possono essere stati registrati in ritardo, date le evidenti difficoltà di raccolta dei dati sul campo. E' opportuno quindi considerare affidabili i valori complessivi ed aggregati, senza focalizzarsi eccessivamente sulle singole date.

I dati:

Nella Striscia di Gaza dal 7 Ottobre 2023 al 25 Giugno 2025 sono stati registrati 57.018 decessi. Con una media di 85,87 decessi al giorno ed un punto di massimo della serie di 756 morti in un giorno (registrati il 25-10-2023, all'inizio del conflitto):    




Come potete osservare dall'inizio del 2025 la dinamica delle vittime è tornata a toccare livelli notevoli, con diversi giornate che registrano un livello di decessi maggiore uguale a 500 vittime giornaliere. In generale il profilo della serie è coerente con quello che possiamo aspettarci da un fenomeno bellico: ossia la presenza di relativamente pochi eventi molto gravi che fanno registrare un elevato numero di vittime, e la presenza invece di molti eventi meno gravi che registrano un livello inferiore di decessi ('inferiore' si fa per dire dato che il dato medio è di 85,87 decessi giornalieri, e il dato mediano, quello più opportuno da osservare data la distribuzione asimmetrica dei decessi che di seguito approfondiamo, è comunque pari a 54 morti al giorno). Queste considerazioni ci vengono confermate dalla distribuzione di frequenza dei decessi registrati:




La distribuzione di frequenza è uno strumento statistico che permette di descrivere come si distribuiscono i dati di una variabile, indicando con quale frequenza ciascun valore si presenta all'interno di un insieme di osservazioni. In questo contesto, la distribuzione di frequenza ci restituisce quanto spesso (cioè con quale frequenza) si verificano eventi con determinati numeri di vittime. La distribuzione risulta essere asimmetrica a destra (asimmetria positiva). La maggior parte delle osservazioni è concentrata nell'intervallo tra 0 e 100 decessi, confermando quanto già abbiamo esposto precedentemente, e cioè la presenza di rari episodi molto gravi che generano molte vittime, con la maggiore parte degli eventi che generano invece un numero 'più contenuto' di vittime (appunto tra 0 e 100 giornaliere). Riporto di seguito le statistiche descrittive della serie che confermano ulteriormente l'asimmetria positiva della distribuzione:




La skewness (l'asimmetria) pari a 3.18 conferma l'asimmetria positiva, cosi come l'elevata Curtosi (che segnala la presenza di una coda destra 'pesante' e di outlier, cioè i giorni con oltre 500 vittime). 

Inoltre il fatto che la media risulti maggiore della mediana è la chiara indicazione di un'asimmetria positiva nella distribuzione.

I dati disaggregati: donne, minorenni, medici e giornalisti


Il database offre poi alcune ulteriori informazioni sulle caratteristiche delle persone uccise a Gaza. In generale dal 7 Ottobre del 2023 ad oggi (25-06-2025) sono stati uccisi a Gaza 19.137 minorenni e 13.171 donne. Questo deve fare riflettere sulla portata distruttiva e disumana delle operazioni di Israele nella Striscia di Gaza. 

Di seguito rappresento la cumulata dei decessi di minorenni nella Striscia dal 7 Ottobre ad oggi:


















Dal 7 ottobre 2023 al 1 Maggio del 2024 l'uccisione di minorenni è stata impressionante, come evidenzia la pendenza della curva cumulata rappresentata qui. E' proprio nelle fasi iniziali del conflitto che si registra il numero maggiore di decessi di minori a Gaza. Risultano inoltre uccisi nella Striscia dal 7 Ottobre 2023 227 giornalisti e 1.583 medici o infermieri nello svolgimento del loro lavoro di documentazione e di supporto medico/umanitario.







I feriti:

Risultano disponibili i dati giornalieri relativi ai feriti nella Striscia. Complessivamente si sono registrati dall'inizio dell'attacco Israeliano nella Striscia 140.216 feriti. Con una media di 210,2 feriti al giorno, una mediana (indicatore chiave data la distribuzione asimmetrica positiva dei feriti, esattamente come per i decessi) di 124 feriti al giorno ed un punto di massimo di ben 3.652 feriti, registrati il 2 Dicembre del 2023.








Anche qui la distribuzione assume le stesse caratteristiche di asimmetria precedentemente illustrate per i decessi (asimmetria positiva, con media maggiore della mediana).





Ma Hamas?


Secondo l'Intelligence americana, riportata qui da Reuters, Hamas registrava 20.000 aderenti prima del 7 Ottobre del 2023, in seguito allo scoppio del conflitto l'Intelligence parla di ulteriori reclutamenti fino ad un massimo di 15.000 unità. Ne segue che possiamo spannometricamente stimare l'organico di Hamas come pari ad un massimo di 35.000 unità. Ne consegue che qualora ragionassimo per assurdo, e cioè ipotizzassimo che Israele abbia eliminato a Gaza tutto l'organico operativo (e non) di Hamas (cioè appunto 35.000 persone) ci sarebbero comunque (date le vittime totali pari a 57.018) 22.018 vittime totalmente innocenti!

Ora, dal momento che questo scenario è certamente improbabile ed assurdo, tant'è che Israele ha dichiarato di non aver terminato le operazioni a Gaza proprio per la presenza, nei tunnel sotterranei, di elementi di Hamas, è logico che le vittime civili e certamente innocenti sono state ben più di 22mila!

Tral'altro l'organico di Hamas non è stanziato totalmente a Gaza, disponendo infatti di membri in Cisgiordania e Libano oltre a diversi militanti che dopo il 7 Ottobre sono fuggiti tramite tunnel fuori dalla striscia (come riportato da Reuters). Quindi gli operativi a Gaza sono senza dubbio molto inferiori rispetto a 35.000 unità.

Nella Striscia di Gaza prima del 7 Ottobre 2023 risultavano residenti poco più di 2 milioni di persone ( 2.100.000 come riportato da diverse Fonti come ONU, UNRWA, e diverse ONG). Ne consegue che ad oggi, Israele ha ucciso circa il 2,71% della popolazione palestinese. E anche questo è un conto con ogni probabilità al ribasso dal momento che la popolazione è in calo dati gli sfollamenti, le migrazioni forzate e le mancate nascite.


Questi numeri evidenziano un impatto umanitario di gravità estrema, con effetti devastanti sulla popolazione civile. 


 










martedì 17 giugno 2025

Quando i giornali parlano della Spagna....

Negli ultimi tempi quando i giornali parlano dell'economia spagnola i toni sono più o meno quelli che seguono: 





Ma la migliore, come al solito, non poteva che essere Repubblica...




Ora, in tutto questo c'è del vero. Il fatto che negli ultimi trimestri la Spagna sia il paese con il tasso di crescita del Pil reale più elevato dei paesi europei è un fatto assodato ed incontrovertibile. Tuttavia, approfondendo qualche dato in più, si può mostrare facilmente come in realtà la situazione spagnola non sia poi effettivamente cosi idilliaca. Per questo mi reco su Eurostat e faccio gli approfondimenti del caso che di seguito vi mostro: 




Il tasso di disoccupazione, cioè il rapporto tra i disoccupati (coloro che non hanno un lavoro ma che attivamente lo cercano) e la forza lavoro (cioè la somma tra occupati e disoccupati), è tra i più alti d'europa (ampiamente sopra la media UE e quasi doppio rispetto ai paesi benchmark che qui vedete nel grafico (tra cui noi). Basti pensare che ad Aprile 2025 in Spagna il tasso di disoccupazione si assesta al 10.9% contro il 5.9% italiano ed una media europea del 6.2%. Vi posso riassumere i dati relativi agli ultimi mesi nella tabella di seguito: 




Quello che emerge nitidamente è che negli ultimi 17 anni (dal 2008) la Spagna ha strutturalmente un tasso di disoccupazione molto più elevato della media dell'Eurozona e dei suoi principali benchmark tra cui noi. Questo può essere dovuto a diversi fattori, quali ad esempio l'elevata tutela del lavoro e la presenza di un salario minimo legale (oltre il 60% del salario mediano). Tutto questo, secondo il modello neoclassico (di cui prima o poi magari scriverò) può generare e 'spiegare' un tasso di disoccupazione di questo tipo. Fa comunque effetto, un tasso di disoccupazione del 10.9% in Italia non lo avevamo dal 2012 (venivamo dalla crisi del debito e dalla cura Monti, non stavamo benissimo). 

In ogni modo, Francia e Italia hanno dinamiche estremamente simili del tasso di disoccupazione: 






Mentre se la Spagna è un outlier (in negativo) la Germania lo è in positivo: 





Questo ci restituisce un giudizio (parziale, perchè il tasso di disoccupazione è un singolo parametro, con tral'altro alcuni limiti) sul fatto che le dinamiche del mercato del lavoro anche tra paesi molto vicini e simili per struttura del sistema produttivo (come Italia e Spagna) possono essere significativamente diverse. 

Ma ciò che mi importava sottolineare è che la Spagna non è il paradiso terrestre, almeno economicamente parlando. Questo può ulteriormente farci riflettere sulla qualità scadente del giornalismo italiano. 


'la spagna dei miracoli....con la disoccupazione all'11%....'





sabato 7 giugno 2025

Qual è stato il governo che ci ha fatto crescere di più? Il fallimento di Meloni.

La mia necessità di rispondere alla domanda che trovate nel titolo, e cioè quale sia stato il governo che negli ultimi 30 anni ci abbia fatto crescere di più (o meglio dovremmo dire sotto quale governo negli ultimi 30 anni il Pil reale, cioè il Pil depurato dalle dinamiche dei prezzi, è cresciuto di più) deriva da diverse mie curiosità. 

Innanzitutto è importante sottolineare il fatto che l'andamento del Pil è soggetto al ciclo economico (su cui non ho intenzione di dilungarmi in questo post) e di conseguenza l'indirizzo di politica economica che un governo adotta, non è l'unica nè la principale determinante dell'andamento del Pil. Vi possono poi anche essere degli shock esogeni (cioè esterni alla dinamica politica ed economica di un paese) che incidono pesantemente sull'andamento del Pil. Basti per esempio pensare alla pandemia Covid, o alla crisi del 2008 partita dagli Stati Uniti, oppure alla crisi dei prezzi energetici dovuta allo scoppio della guerra in Ucraina e che ha contribuito alla fiammata inflazionistica del 2022. Ne consegue che l'analisi che di seguito sviluppo non ha assolutamente l'intenzione di porre la seguente relazione causale: siccome nel momento X il Pil reale è cresciuto più di quanto abbia fatto nel momento Y allora il governo del periodo X è stato migliore del governo nel momento Y. 

Tuttavia possiamo verosimilmente concludere (escludendo i periodi caratterizzati da shock esogeni rilevanti) che con buone probabilità il governo del periodo Y non possa aver fatto meglio del governo nel periodo X....mi seguite?

Si tratta di un'operazione meramente descrittiva, con però a mio avviso delle conseguenze di natura politica abbastanza rilevanti. 

Utilizzo dati ISTAT, nello specifico scarico la serie del Pil trimestrale reale (chain-linked, reference year 2020, cioè la serie del pil a prezzi concatenati, in sostanza depurata dalla dinamica dei prezzi) sezione sul database ISTAT dei conti nazionali. La serie del Pil reale assume la seguente forma:





Dunque l'analisi che ho intenzione di sviluppare riguarderà i governi che rientrano nella dimensione temporale di questa serie, e cioè i governi compresi tra il primo trimestre del 1996 (Governo Prodi I) e secondo trimestre 2024 (Governo Meloni, ancora in carica ovviamente). L'obiettivo a cui tendo è quello di comprendere sotto quale Governo in media il Pil reale sia cresciuto di più. La prima cosa che evidentemente devo fare è calcolare il tasso di crescita trimestre su trimestre del Pil, dal punto di vista matematico si tratta semplicemente di questo: 



Associando ad ogni trimestre della serie storica del Pil (grafico 1) il governo coevo, graficamente il tasso di crescita trimestrale del Pil è quello che vi mostro di seguito:






Come potete notare fare un paragone tra i diversi governi da questo grafico è abbastanza difficile, data la variazione anomala del Pil a cavallo tra i governi Conte II e Draghi. In quel periodo ci fu, come ricorderete, il Covid. Shock che ha avuto effetti economici devastanti (come potete vedere dal crollo del Pil e dal conseguente rimbalzo), fa impressione se paragonato alla crisi del 2008 (che sarebbe in corrispondenza del governo Berlusconi IV). La crisi del 2008 sembra 'noccioline' in confronto al covid (del resto nel 2008 l'economia comunque non chiuse come nel 2020). Se però adeguo la scala dei dati (riducendo l'intervallo tra massimo e minimo del grafico) un preliminare confronto diventa possibile:






Prime osservazioni: fino al Berlusconi IV (crisi del 2008) le cose non andavano poi cosi male, durante il Governo Monti, crisi del debito europea e politiche di austerità, il tasso di crescita del Pil è sempre stato negativo, oggi (Governo Meloni) si cresce relativamente poco rispetto a tutto il resto del campione. Ora, queste sono considerazioni ancora preliminari, è opportuno infatti lavorare ulteriormente sui dati, del resto questo tasso di crescita del Pil ci restituisce quanto il pil reale sia cresciuto rispetto al trimestre precedente, un'informazione importante ma di difficile lettura, soprattutto perchè, trattandosi di trimestri, le variazioni sono nel complesso (covid escluso) relativamente piccole. Decido quindi di annualizzare questo tasso di crescita del Pil, in modo che la lettura ci sarà molto più semplice. In formule significa fare questo: 


(dove y è il Pil...)

(Si eleva alla quarta perchè in un anno ci sono quattro trimestri...)

Dal momento che all'inizio mi sono già calcolato la variazione trimestre su trimestre del Pil posso annualizzare la variazione semplicemente in questo modo: 



(dove r è la variazione trimestre su trimestre calcolata al grafico 2...)


Aldilà della matematica, se annualizzo il tasso di crescita del Pil ottengo quanto segue:






Ora la lettura delle variazioni sarà più semplice perchè avremo come riferimento l'anno (dunque se avremo una variazione del Pil dell'1.6% significherà che se il ritmo di crescita trimestrale si mantenesse costante per quattro trimestri, il Pil crescerebbe dell'1.6% l'anno). Cosi diventa ancor più evidente il pessimo risultato (per ora) del governo Meloni, che registra variazioni tutte al di sotto dell'1%.

Ora manca l'ultimo passaggio per giungere al risultato finale. Quello che faccio ora è calcolare la media del tasso di crescita trimestre su trimestre annualizzato per ogni governo. In questo modo ottengo quanto in media è cresciuto (su base annuale) il Pil reale sotto ogni differente governo. Il risultato è quello che vi propongo di seguito, i colori delle barre sono relativi all’orientamento politico del governo, rosso per un governo di sinistra, blu di centro-destra, giallo a trazione 5s (ricordate il Conte I?) e nero per il governo attuale di Giorgia Meloni.





Questi sono tutti i Governi degli ultimi 30 anni. Il governo migliore, cioè sotto il quale il Pil reale ha registrato un tasso di crescita medio più elevato, è il governo Draghi, dove si registra un tasso di crescita trimestre su trimestre annualizzato di oltre il 6%. Questo risultato è evidentemente influenzato dal rimbalzo post-covid. Il peggiore Governo in termini di tasso di crescita del Pil risulta essere quello del Professor Monti, oltre l'influenza del contesto economico dell'epoca (crisi del debito) l'impostazione della politica economica in senso fortemente restrittivo non poteva che concretizzarsi in questi risultati in termini di Pil. Il Berlusconi IV è il secondo peggiore (ma ricordiamo come già abbiamo detto che ci fu la crisi del 2008), al terzultimo posto troviamo l'attuale governo di Giorgia Meloni, che registra un tasso di crescita medio annualizzato dello 0.29%.....pochissima roba.

I governi hanno tra loro durate molto diverse, il fatto di calcolare la media e quindi inevitabilmente dividere per il numero di trimestri per i quali un governo è rimasto in carica, permette di rendere i risultati confrontabili tra loro. Ci sono tuttavia alcuni governi (come il D'Alema II, secondo in classifica per la crescita del Pil) che sono durati davvero poco (solo 2 trimestri, 3 trimestri l'Amato II terzo in classifica). Di conseguenza, per rendere la classifica più 'veritiera' rimuovo dal grafico i governi per i quali gli shock esogeni hanno impattato fortemente (dunque rimuovo governo Draghi, Conte II, Berlusconi IV e anche Monti) ed elimino i governi molto brevi (minori uguali a 3 trimestri di durata) e ricalcolo la media unendo il D'Alema I con il D'Alema II


(Il D'Alema II, durato due trimestri viene dopo sei trimestri di governo di D'Alema I. Per gli appassionati di politica il passaggio da un governo all'altro fu dovuto ad un semplice rimpasto con l'ingresso in maggioranza dell'UDEUR di Clemente Mastella, direi quindi si possa considerare una sostanziale continuità)


Rimuovo l'Amato II che durò solo tre trimestri, cosi come il brevissimo governo Letta (quello dello 'stai sereno').


Il risultato è quello che segue: 





Il governo migliore risulta essere quello di D'Alema (I-II) seguito a stretto giro dal Berlusconi ter (tasso di crescita annualizzato sopra il 2%)
Il governo Meloni, che nei dati che utilizzo arriva fino al secondo trimestre del 2024, risulta essere il peggiore. Il giudizio è relativo e temporaneo, nel senso che essendo ancora in carica, la rotta potrà essere invertita. Ma per almeno due motivi questi risultati sono a mio avviso molto negativi: 

1) la posizione ciclica dell'Italia (cioè la posizione della nostra economia sul ciclo economico) è senza dubbio molto positiva da almeno un anno a questa parte. Lo dimostrano i risultati incredibili del mercato del lavoro di cui abbiamo parlato qui (record assoluto di occupati e soprattutto del tasso di occupazione). Questo significa che nessuno dei governi precedenti ha mai avuto una situazione così favorevole dal mercato del lavoro. Eppure sotto il governo Meloni il Pil cresce in media pochissimo, molto meno rispetto ad altri governi con posizioni cicliche ben peggiori e dati sull'occupazione molto meno positivi.

2) strettamente correlata al punto 1, siamo ampiamente sopra il nostro livello potenziale, come confermato dalle nostre stime (Kalistat) di Pil potenziale, di cui vi ho parlato qui (risultato sostanzialmente coerente con le stime della Commissione europea).


Se da un lato il Governo Meloni si sta dimostrando responsabile nella gestione dei conti pubblici, questi risultati devono far riflettere. Il problema (come si può anche intuitivamente dedurre dal fatto che nonostante il boom dell'occupazione il Pil cresca cosi poco) è la produttività. Il governo può fare qualcosa per la produttività? Certo, investimenti in Ricerca e sviluppo, costruire un sistema di incentivi (anche fiscali) per alimentare digitalizzazione e innovazione nel nostro tessuto economico e tante altre cose di cui la letteratura economica parla da anni.....


Cara Giorgia.....famo qualcosa?



Mi ributto nel flusso della sessione, ci risentiamo....

I numeri della Striscia di Gaza dal 7 ottobre ad oggi

I dati relativi alle vittime e ai feriti nella Striscia di Gaza sono forniti su questo database dal Ministero della Salute di Gaza. Il data...