Innanzitutto è importante sottolineare il fatto che l'andamento del Pil è soggetto al ciclo economico (su cui non ho intenzione di dilungarmi in questo post) e di conseguenza l'indirizzo di politica economica che un governo adotta, non è l'unica nè la principale determinante dell'andamento del Pil. Vi possono poi anche essere degli shock esogeni (cioè esterni alla dinamica politica ed economica di un paese) che incidono pesantemente sull'andamento del Pil. Basti per esempio pensare alla pandemia Covid, o alla crisi del 2008 partita dagli Stati Uniti, oppure alla crisi dei prezzi energetici dovuta allo scoppio della guerra in Ucraina e che ha contribuito alla fiammata inflazionistica del 2022. Ne consegue che l'analisi che di seguito sviluppo non ha assolutamente l'intenzione di porre la seguente relazione causale: siccome nel momento X il Pil reale è cresciuto più di quanto abbia fatto nel momento Y allora il governo del periodo X è stato migliore del governo nel momento Y.
Tuttavia possiamo verosimilmente concludere (escludendo i periodi caratterizzati da shock esogeni rilevanti) che con buone probabilità il governo del periodo Y non possa aver fatto meglio del governo nel periodo X....mi seguite?
Si tratta di un'operazione meramente descrittiva, con però a mio avviso delle conseguenze di natura politica abbastanza rilevanti.
Utilizzo dati ISTAT, nello specifico scarico la serie del Pil trimestrale reale (chain-linked, reference year 2020, cioè la serie del pil a prezzi concatenati, in sostanza depurata dalla dinamica dei prezzi) sezione sul database ISTAT dei conti nazionali. La serie del Pil reale assume la seguente forma:
Associando ad ogni trimestre della serie storica del Pil (grafico 1) il governo coevo, graficamente il tasso di crescita trimestrale del Pil è quello che vi mostro di seguito:
Come potete notare fare un paragone tra i diversi governi da questo grafico è abbastanza difficile, data la variazione anomala del Pil a cavallo tra i governi Conte II e Draghi. In quel periodo ci fu, come ricorderete, il Covid. Shock che ha avuto effetti economici devastanti (come potete vedere dal crollo del Pil e dal conseguente rimbalzo), fa impressione se paragonato alla crisi del 2008 (che sarebbe in corrispondenza del governo Berlusconi IV). La crisi del 2008 sembra 'noccioline' in confronto al covid (del resto nel 2008 l'economia comunque non chiuse come nel 2020). Se però adeguo la scala dei dati (riducendo l'intervallo tra massimo e minimo del grafico) un preliminare confronto diventa possibile:
Prime osservazioni: fino al Berlusconi IV (crisi del 2008) le cose non andavano poi cosi male, durante il Governo Monti, crisi del debito europea e politiche di austerità, il tasso di crescita del Pil è sempre stato negativo, oggi (Governo Meloni) si cresce relativamente poco rispetto a tutto il resto del campione. Ora, queste sono considerazioni ancora preliminari, è opportuno infatti lavorare ulteriormente sui dati, del resto questo tasso di crescita del Pil ci restituisce quanto il pil reale sia cresciuto rispetto al trimestre precedente, un'informazione importante ma di difficile lettura, soprattutto perchè, trattandosi di trimestri, le variazioni sono nel complesso (covid escluso) relativamente piccole. Decido quindi di annualizzare questo tasso di crescita del Pil, in modo che la lettura ci sarà molto più semplice. In formule significa fare questo:
(dove y è il Pil...)
(Si eleva alla quarta perchè in un anno ci sono quattro trimestri...)
Aldilà della matematica, se annualizzo il tasso di crescita del Pil ottengo quanto segue:
Ora la lettura delle variazioni sarà più semplice perchè avremo come riferimento l'anno (dunque se avremo una variazione del Pil dell'1.6% significherà che se il ritmo di crescita trimestrale si mantenesse costante per quattro trimestri, il Pil crescerebbe dell'1.6% l'anno). Cosi diventa ancor più evidente il pessimo risultato (per ora) del governo Meloni, che registra variazioni tutte al di sotto dell'1%.
Ora manca l'ultimo passaggio per giungere al risultato finale. Quello che faccio ora è calcolare la media del tasso di crescita trimestre su trimestre annualizzato per ogni governo. In questo modo ottengo quanto in media è cresciuto (su base annuale) il Pil reale sotto ogni differente governo. Il risultato è quello che vi propongo di seguito, i colori delle barre sono relativi all’orientamento politico del governo, rosso per un governo di sinistra, blu di centro-destra, giallo a trazione 5s (ricordate il Conte I?) e nero per il governo attuale di Giorgia Meloni.
Questi sono tutti i Governi degli ultimi 30 anni. Il governo migliore, cioè sotto il quale il Pil reale ha registrato un tasso di crescita medio più elevato, è il governo Draghi, dove si registra un tasso di crescita trimestre su trimestre annualizzato di oltre il 6%. Questo risultato è evidentemente influenzato dal rimbalzo post-covid. Il peggiore Governo in termini di tasso di crescita del Pil risulta essere quello del Professor Monti, oltre l'influenza del contesto economico dell'epoca (crisi del debito) l'impostazione della politica economica in senso fortemente restrittivo non poteva che concretizzarsi in questi risultati in termini di Pil. Il Berlusconi IV è il secondo peggiore (ma ricordiamo come già abbiamo detto che ci fu la crisi del 2008), al terzultimo posto troviamo l'attuale governo di Giorgia Meloni, che registra un tasso di crescita medio annualizzato dello 0.29%.....pochissima roba.
I governi hanno tra loro durate molto diverse, il fatto di calcolare la media e quindi inevitabilmente dividere per il numero di trimestri per i quali un governo è rimasto in carica, permette di rendere i risultati confrontabili tra loro. Ci sono tuttavia alcuni governi (come il D'Alema II, secondo in classifica per la crescita del Pil) che sono durati davvero poco (solo 2 trimestri, 3 trimestri l'Amato II terzo in classifica). Di conseguenza, per rendere la classifica più 'veritiera' rimuovo dal grafico i governi per i quali gli shock esogeni hanno impattato fortemente (dunque rimuovo governo Draghi, Conte II, Berlusconi IV e anche Monti) ed elimino i governi molto brevi (minori uguali a 3 trimestri di durata) e ricalcolo la media unendo il D'Alema I con il D'Alema II
(Il D'Alema II, durato due trimestri viene dopo sei trimestri di governo di D'Alema I. Per gli appassionati di politica il passaggio da un governo all'altro fu dovuto ad un semplice rimpasto con l'ingresso in maggioranza dell'UDEUR di Clemente Mastella, direi quindi si possa considerare una sostanziale continuità)
Rimuovo l'Amato II che durò solo tre trimestri, cosi come il brevissimo governo Letta (quello dello 'stai sereno').
Il risultato è quello che segue:
Il governo migliore risulta essere quello di D'Alema (I-II) seguito a stretto giro dal Berlusconi ter (tasso di crescita annualizzato sopra il 2%)
Il governo Meloni, che nei dati che utilizzo arriva fino al secondo trimestre del 2024, risulta essere il peggiore. Il giudizio è relativo e temporaneo, nel senso che essendo ancora in carica, la rotta potrà essere invertita. Ma per almeno due motivi questi risultati sono a mio avviso molto negativi:
1) la posizione ciclica dell'Italia (cioè la posizione della nostra economia sul ciclo economico) è senza dubbio molto positiva da almeno un anno a questa parte. Lo dimostrano i risultati incredibili del mercato del lavoro di cui abbiamo parlato qui (record assoluto di occupati e soprattutto del tasso di occupazione). Questo significa che nessuno dei governi precedenti ha mai avuto una situazione così favorevole dal mercato del lavoro. Eppure sotto il governo Meloni il Pil cresce in media pochissimo, molto meno rispetto ad altri governi con posizioni cicliche ben peggiori e dati sull'occupazione molto meno positivi.
2) strettamente correlata al punto 1, siamo ampiamente sopra il nostro livello potenziale, come confermato dalle nostre stime (Kalistat) di Pil potenziale, di cui vi ho parlato qui (risultato sostanzialmente coerente con le stime della Commissione europea).
Se da un lato il Governo Meloni si sta dimostrando responsabile nella gestione dei conti pubblici, questi risultati devono far riflettere. Il problema (come si può anche intuitivamente dedurre dal fatto che nonostante il boom dell'occupazione il Pil cresca cosi poco) è la produttività. Il governo può fare qualcosa per la produttività? Certo, investimenti in Ricerca e sviluppo, costruire un sistema di incentivi (anche fiscali) per alimentare digitalizzazione e innovazione nel nostro tessuto economico e tante altre cose di cui la letteratura economica parla da anni.....
Cara Giorgia.....famo qualcosa?
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